Lo Stabat Mater prende il suo nome da un passaggio del vangelo di Giovanni: “presso la croce di Gesù stava sua madre” (Gv 19,25).L’inno dedicato alla Vergine Addolorata fu scritto nel XIII secolo ed è attribuito a Jacopone da Todi o, più probabilmente, a Innocenzo XIII, entrambi francescani. Oggi questo inno popolare accompagna comunemente la Via Crucis ed è uno spunto profondo per le meditazioni della Settimana Santa.
Il Vangelo racconta che Maria “stabat”, che in latino significa “stava ritta” o “stava in piedi” ai piedi della croce. Questo dettaglio è molto importante e descrive il comportamento di Maria nel momento della crocifissione del Figlio. La Madre non si lascia sopraffare dal dolore e dal rifiuto della volontà di Dio ma, invece, rimane con Suo Figlio condividendone la sofferenza. Senza dubbio la Vergine Santissima ha compreso in quel momento le parole della profezia di Simeone: “E a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35).
Durante la Settimana Santa, la Madonna è colei che ci mostra come “stare” ai piedi della croce ed accompagnare Gesù nel Suo cammino verso il Calvario. Cristo è la vittima innocente offerta per i nostri peccati e lei, la Madre, anche quando riceverà il corpo esanime del Figlio, manterrà viva la fede nelle parole dell’angelo: “e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc 1,33).
Questa versione dello Stabat Mater, composta da Marco Frisina, è cantata da Madre Rebecca Nazzaro delle Missionarie della Divina Rivelazione e accompagnata dall’organista Paolo Tagliaferri. Il video è stato filmato a Roma a conclusione del periodo quaresimale di “Rosario con Arte”.
Riportiamo la traduzione del testo latino:
Stabat mater dolorosa
Iuxta crucem lacrimosa
Dum pendebat filius.
Immersa in angoscia mortale
la Madre dell’Unigenito
geme nell’intimo del cuore
trafitto da una spada.
Stabat mater dolorosa
Iuxta crucem lacrimosa
Dum pendebat filius.
Per il peccato del mondo
vide il Figlio tra i tormenti,
vide il suo dolce nato
quando emise lo spirito
Stabat mater dolorosa
Iuxta crucem lacrimosa
Dum pendebat filius.