Anche quest’anno abbiamo la gioia di meditare con voi il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima.
Ancora una volta il Papa ci rimanda, coma ha già fatto agli inizi del suo pontificato con l’enciclica Deus Caritas est, all’essenza della nostra fede. “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. Con queste parole il Santo Padre dice chiaramente cosa il cristianesimo non è! Non è in infatti un’ideologia e non è neanche una morale. É qualcos’altro. Il nostro credo viene da un fatto storico, dunque da un Avvenimento; la Persona Gesù infatti è nata a Betlemme, cresciuta a Nazaret, morta e risorta a Gerusalemme. É importante la storicità del nostro credo, motivo molto caro al Papa tanto da dedicarvi tre libri ultimo dei quali recentemente pubblicato.(“Gesù di Nazaret” e “L’infanzia di Gesù”…)
Vediamo poi come il papa continui affermando che l’incontro con quest’Avvenimento, questa Persona, cambi la nostra vita. É proprio il messaggio di Cristo che accolto liberamente dà alla nostra esistenza un significato nuovo (un nuovo orizzonte) e uno scopo nuovo (la direzione decisiva).
E’ necessario tuttavia, che la fede diventi operante nell’amore e che il cristiano, avendo conosciuto il modo straordinario in cui Dio lo ama, riversi sul suo prossimo tale amore.
E’ errato, ci ammonisce il Santo Padre, non bilanciare le due grandi virtù della fede e della carità “è limitante sostenere un’esagerata supremazia della carità e della sua operosità, pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spirituale è necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista.”
E’ importante infatti ricordare come il nostro intimo rapporto con Dio vada alimentato quotidianamente, perché è da questo che può scaturire una sincera ed operativa carità verso il prossimo che si manifesta in primis con l’evangelizzazione. “E’ la verità originaria dell’amore di Dio per noi, vissuta e annunciata, che apre la nostra esistenza ad accogliere questo amore e rende possibile lo sviluppo integrale dell’umanità e di ogni uomo (cfr Enc. Caritas in veritate, 8)”.
E’ questo binomio tra fede ed amore che è alla base della nostra fede. E’ infatti per Amore che Gesù si è incarnato ed è morto per noi ed è ancora per amore che opera verso di noi con infinita misericordia. Facciamo nostre dunque in questo tempo di meditazione profonda e di preghiera le parole del Papa che ci conferma che “proprio questo Amore è l’unica realtà vittoriosa sul male e sulla morte. “