Le statue degli apostoli occupano tutto il terzo ed ultimo registro decorativo della navata centrale dove, notevolissime per le loro dimensioni, sono incastonate in apposite nicchie ricavate sui dodici pilastri della navata. Ognuno di essi è rappresentato con lo strumento del proprio martirio o con simbologie che li riguardano.
Ai Dodici Gesù affida il compito di predicare il Vangelo a tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,19). Gli apostoli sono dunque fondamento della Chiesa e ne offrono testimonianza fino al martirio.
La loro missione viene tramandata dai loro successori, i vescovi, nella continuità della tradizione della Chiesa, che è apostolica e pellegrina nel mondo verso la Patria celeste.
Alle spalle degli apostoli, sulla parete interna della nicchia, sono tracciate delle porte: è la rappresentazione della Gerusalemme Celeste con le dodici porte su cui vigilano gli apostoli.
L’iconografia dell’antico Tempio di Salomone si collega, quindi, a quella della Nuova Gerusalemme, di cui è stato scritto: “Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi degli Apostoli dell’Agnello” (Ap 21, 14).
Non si sa con certezza cosa prevedeva il progetto di Borromini per l’interno dei tabernacoli; si sa, però, che le imponenti statue degli Apostoli trovarono l’attuale collocazione nel secolo successivo, durante il pontificato di Clemente XI (1700 – 1721).