Al quarto giorno del pellegrinaggio, ci troviamo a Jasna Góra (monte chiaro) presso il santuario della Madonna di Czestochowa. Questo è il cuore pulsante della Polonia, da sempre la sacra icona di Maria, “l’Odigitria”, ovvero, “Colei che indica la via della salvezza”, ha difeso il popolo polacco dai suoi innumerevoli nemici. Tutte le sere, alle 21,00, ogni polacco, ovunque si trovi, volge il suo cuore a Maria e si unisce alla preghiera dell’appello: “ Maria, regina della Polonia, sono vicino a te, mi ricordo di te, veglio”.
Il giorno dopo, il quinto del pellegrinaggio, abbiamo visitato il campo di concentramento di Auschiwtz Siamo entrate in silenzio, varcando il cancello con la scritta: “Il lavoro rende liberi”. Con un senso di angoscia nel cuore e con la corona del Santo Rosario tra le dita, abbiamo percorso gli ampi viali del campo, attonite guardavamo le baracche, i forni crematori e il filo spinato. Su una baracca, una targa ricordava il sacrificio, di San Massimiliano Maria Kolbe.
A pochi metri di distanza, si erge maestoso il Santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki. La nostra attenzione è stata catturata dall’attiguo convento della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, dove Santa Faustina Kowalska ha preso i voti e ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Abbiamo pregato a lungo dinanzi all’immagine di Gesù misericordioso e alle reliquie della Santa. Una gioia immensa nel vedere i luoghi dove santa Faustina ha vissuto: la portineria, la cella e la cappella.